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Fabio

Gita all'isola di Dadan

Aggiornamento: 16 apr 2020


Isola di Dadan

L'arcipelago di 金門 - Kinmen - JīnMén - Quemoy è costituito da due isole più grandi, Kinmen Maggiore e Kinmen Minore, più una serie di isole, isolotti e scogliere. Fatto piuttosto notevole, è che la maggior parte di essi ha comunque un nome, anche nel caso si tratti di un piccolo accumulo di scogli nel mare. Fra le isole più piccole diverse sono, o sono state, occupate dall'esercito. Esse rivestono o rivestivano un importante ruolo strategico nella difesa dell'arcipelago, nel mantenimento dei confini marittimi e nella lotta alle attività illecite come il contrabbando. Quelle sotto la giurisdizione militare presentano delle fortificazioni che in alcuni casi sono state cedute alla Guardia Costiera, oppure abbandonate del tutto. Si tratta di un universo affascinante e misterioso, poiché generalmente precluso ai visitatori. Tuttavia in tempi recenti, una di queste isole è stata aperta al pubblico; a tale scopo, la gestione del territorio è stata ceduta all'amministrazione della contea. Prima però si è provveduto alla bonifica da parte dei militari, in modo tale da consentire ai visitatori di accedere in sicurezza alle aree consentite. Sull'isola rimane un presidio permanente della locale Guardia Costiera. I primi a recarsi sull'isola sono stati dunque i politici e tecnici della contea. Poi è stata la volta dell'anteprima per una serie di diplomatici stranieri. Successivamente sono stati invitati i veterani che avevano servito nell'isola, per una rimpatriata, ed i cittadini di Kinmen. Infine è toccato ai turisti con passaporto ROC. Soltanto dopo un certo periodo è stato permesso anche agli stranieri di accedervi, ma non ai cittadini della Cina Popolare, Hong Kong e Macao, per questioni di sicurezza nazionale; almeno per il momento... Dall'inizio del 2019 comunque anche a noi waiguoren 外國人 (ndr stranieri) è permesso l'accesso a questo misterioso avamposto, ma soltanto mediante visite guidate in gruppo.


Innanzitutto però una breve premessa. Di cosa stiamo parlando? Dàdān - 大膽 ed Èrdān - 二膽 sono due isolotti che si trovano fra l'isola di Jīnmén Minore - 小金門 (a circa 6Km) e la costa della Cina continentale. Le due piccole isole non presentano insediamenti urbani, ma soltanto costruzioni militari, edificate nel corso degli anni per far fronte alle invasioni delle truppe nemiche. Mentre Èrdān - 二膽 non è ancora accessibile al pubblico, benché abbandonata dall'esercito, Dàdān - 大膽 offre ai visitatori un'imperdibile occasione per vedere con i propri occhi un avamposto fortificato in mezzo al mare che è rimasto pressoché incontaminato dalla civiltà urbana. I due isolotti sono sconosciuti ai più, ma nella memoria della gente della ROC, ed in particolare di Kinmen, essi rievocano un periodo di terrore e privazioni. Essi furono teatro della battaglia di Dàdān ed Èrdān, il 26 luglio 1950, conclusasi con la sconfitta delle truppe della Cina Popolare. Come potete intuire, questo è il motivo per cui il luogo è divenuto celebre; non certo per la sua cucina...

Non mi dilungherò ulteriormente sugli antefatti per dare spazio alla descrizione di questo piccolo viaggio che mi ha permesso di realizzare un sogno che avevo da diversi anni, quello di esplorare questo luogo così vicino, eppur così lontano; posso affermare con un certo orgoglio di essere stato il primo cittadino italiano ad averci messo piede; al massimo il secondo, qualora vi si sia recato il dott. Scioscioli nel corso della gita per diplomatici, io personalmente non lo so. Avrei comunque preferito andarci per i fatti miei e non essere legato ad un gruppo, senza guide che controllano ogni tuo passo (qualche motivo ci sarà) e dettano il ritmo della gita, ma tutto sommato sono rimasto soddisfatto.


Ad ogni modo, l'accesso a Dadan è consentito solo durante la bella stagione, per diversi mesi; all'incirca da marzo a fine ottobre. Per recarvisi, bisogna prendere un traghetto dal porto / molo di Jiǔgōng - 九宮, sull'isola Jīnmén Minore - 小金門. La traversata dura 20-30 minuti e durante il tragitto potete osservare gli isolotti di 復興嶼 - Fùxīng e 猛虎嶼 - Měnghǔ, quest'ultimo ancora occupato dall'esercito. Vicino a Dàdān - 大膽 troverete poi 大南礁 - Dànán reef e 兔嶼 - Rabbit islet (conosciuta anche col nome di Isola del Vomito; il perché lo lascio scoprire a voi lettori avventurosi). Ovviamente, se come probabile avete dormito a Jīnmén Maggiore - 大金門, dovrete anche prendere prima il traghetto che collega le due isole più grandi! Poiché in inverno le onde possono essere pericolose per l'incolumità dei passeggeri, il servizio durante quei mesi viene sospeso. Nel periodo di fruibilità, l'accesso è consentito a 300 visitatori al giorno, suddivisi in due turni. Ciò per preservare l'ambiente e poter meglio controllare che i waiguoren non combinino guai...

Rabbit Islet

Per gli interessati, la parte difficile comincia prima di iniziare. Perdonate il gioco di parole, ma in effetti il primo grosso ostacolo riguarda la prenotazione della visita, che è obbligatoria. A tale scopo vi serve il passaporto. Per i cittadini ROC basta la carta d'identità, per gli stranieri residenti (esclusi come detto, gli abitanti dell'altra parte dello Stretto di Taiwan) il permesso di soggiorno. La prenotazione va effettuata con largo anticipo (parliamo di settimane, se non di più), in quanto le richieste, almeno fino ad ora, sono davvero tante. La pratica può comodamente essere svolta online. Ora qualcuno penserà "Beh, allora dov'è il problema?" Il fatto è che è indispensabile la conoscenza del cinese per leggere il contenuto del sito e compilare la domanda, niente inglese. Di conseguenza se non siete in grado, dovrete rivolgervi a qualcuno che parli la lingua, oppure forse ad un'agenzia di viaggio, ma non posso dire se quest'ultima strada sia praticabile o meno. Se riuscite a superare l'ostacolo, siete a cavallo. Ad ogni modo il sito per prenotarsi è: http://www.lieyudadan-tour.com/main.php?view=9download


ATTENZIONE!! La visita guidata, come credo abbiate già intuito, NON È GRATUITA! Il costo è di 1500NT$ a testa (si paga mediante ATM). Compilate poi i documenti e mandateli per fax - 傳真專線 al numero:082-371516 Purtroppo non posso aiutarvi molto di più, perché io ho fatto fare tutto ad un'altra persona (ebbene sì, ho barato!).

Il biglietto comprende: - viaggio andata e ritorno in traghetto Jīnmén Minore - 小金門 / Dàdān - 大膽 -tour guidato con guida che parla soltanto in cinese (ma non vi preoccupate, in questo caso un po' d'aiuto ve lo posso dare, leggete più avanti) -pranzo con un piatto di succulenti instant noodles (anche vegetariani, se indicato nella prenotazione), soldier style! -last but not least, un set completo di borsa, lunchbox e bastoncini in astuccio personalizzati di Dadan, per un valore commerciale di XXXXNT$! A quanto? Tutto in omaggio! E non dovrete nemmeno chiamare il numero in sovraimpressione per avere tutto ciò assolutamente GRATIS! E la cosa più incredibile, è che non c'è alcuna fregatura, tutto è come nella foto. Scusate se mi sono lasciato trasportare dalla... televendita, ma tale è stata la mia sorpresa quando a suo tempo appresi di potermi impadronire di tali fantastici gadget senza dover commettere alcun reato, che volevo trasmettervi il mio entusiasmo.

Molo di arrivo

Tornando a noi, vi fornisco alcune informazioni preliminari riguardanti il tour. Non appena approdati sul molo potrete usufruire del WC e scattare qualche foto. Poi vi porteranno in una stanza (...) dove verrà proiettato un filmato sulla battaglia di Dàdān - 大膽 ed Èrdān - 二膽. La guida stessa ne parlerà ed introdurrà la visita. Per coloro i quali non parlano cinese, il mio consiglio è quelo di informarvi prima, in modo tale da conoscere la storia e ciò che andrete a vedere. Per quanto riguarda la storia della battaglia di Dàdān - 大膽 ed Èrdān - 二膽, potete leggere il mio articolo a questo link . Lo ritengo sufficientemente esaustivo, e ci trovate delle fotografie esclusive (e protette da copyright) scattate alcuni anni prima dell'apertura dell'isola al turismo. Per quanto riguarda invece ciò che presumibilmente andrete a vedere, vi sono innanzitutto le strutture militari, visitabili solo dall'esterno. I tunnel sotterranei sono chiusi. I due luoghi fortificati principali sono le colline di Běishān - 北山 e Nánshān - 南山, unite da una sottile striscia di terra su cui scorre una via, chiamata La Strada della Morte, in quanto si trova interamente allo scoperto. Lungo il tragitto potrete inoltre vedere mezzi militari, ostacoli anti paracadutisti, anti sbarco, cavalli di frisia, ecc. Trattandosi di un avamposto militare, tutte le attrazioni sono collegate in un modo o nell'altro a tale ambito. Un breve elenco non approfondito in lingua inglese si può trovare su questo sito, ma le informazioni fornite dalla guida sarebbero nettamente migliori, se poteste comprenderla (fra qualche mese cercherò di scrivere un articolo in merito). Ciò comunque non significa che vedrete solo bunker e caserme.


La visita dura circa quattro ore. Sull'isola ci sono soltanto due WC, uno sul molo dove arriva il traghetto, ed uno dove vi fermerete a pranzare, all'estremo opposto dell'isola. Perciò regolatevi! L'impepata di cozze la sera prima è vivamente sconsigliata. Piuttosto ricordatevi di portarvi appresso una scorta d'acqua, anche se pesa è bene averne almeno un litro. Prima di incamminarsi comunque vi forniranno una bottiglietta d'acqua di plastica, se ne avete bisogno. Sull'isola non ci sono bidoni dell'immondizia, mi raccomando di non lasciare spazzatura in giro e di riportarvela indietro; ciò in quanto ovviamente non esiste il servizio di nettezza urbana, a parte quelli militari ed alcuni cart elettrici non vi sono altri mezzi di locomozione. Altro consiglio: ponete il vostro smartphone in modalità aereo o disabilitate del tutto le connessioni, tanto il wifi non c'è. Sull'isola gli smartphone, anche quelli con SIM di Taiwan, entrano in roaming con la rete telefonica della Cina, e pare che da lì partano chiamate destinate agli incauti turisti di Taiwan che rispondendo incorrono in truffe e scam: perché ovviamente la probabilità che vi avvisino che avete appena vinto un miliardo di dollari mentre siete in visita a Dàdān - 大膽 è decisamente elevata, no? Uomo avvisato, mezzo salvato. Infine, sappiate che sull'isola non si può fumare. Il territorio è ricco di vegetazione, un mozzicone potrebbe causare danni irreparabili all'ambiente, se vi beccano vi fucilano sul posto senza processo. Terminata la sezione divieti, aggiungo che avete il permesso di scattare fotografie ovunque, lungo il percorso consentito.

Edificio militare

Siccome a mio giudizio il motivo principale per cui recarsi a Dàdān - 大膽, a meno che non siate proprio dei patiti di campi di battaglia, consta nel "piacere della della scoperta", tanto per citare le parole di un celebre presentatore della televisione italiana, come già detto tralascio volutamente le cose da vedere eventualmente per un altro articolo (alcune sono conosciute soltanto dalle guide e da chi presta servizio nell'isola), soffermandomi invece sull'escursione vera e propria. Lungo il percorso vi sono numerosi punti panoramici in cui potrete sostare, per rifiatare e fare fotografie. Il panorama nelle giornate limpide è eccellente, anche se spesso velato da un po' di foschia e con un'abbondante luminosità che talvota dà un certo fastidio. Dalla collina di Nánshān - 南山 si può intravedere la costa cinese con i suoi edifici, ma soprattutto un lato dell'isola di Èrdān - 二膽, dove durante la succitata battaglia un plotone di soldati delle truppe di Mao riuscì a sbarcare, prima di essere spazzato via dalle mitragliatrici dei difensori. Occasionalmente si possono osservare anche i nuovi "invasori", stavolta pacifici, ovvero turisti dell'altro lato dello stretto che a bordo di imbarcazioni si avvicinano sino a pochi metri dalla riva, incuranti dei limiti territoriali. La contea infatti non dispone di sufficienti mezzi per poter sorvegliare tutto il territorio di propria competenza, prima che arrivi una motovedetta gli incursori si sono già ritirati in acque sicure. Tornando a noi, dalle alture si possono osservare le zone sottostanti, come le granitiche scogliere scoscese, qualche spiaggia, ed ovviamente alcuni edifici militari che sbucano dalla rigogliosa vegetazione. Per quanto mi riguarda, se anche non vi interessano le strutture militari, vale la pena di andare a Dàdān - 大膽 anche solo per il panorama e l'alone di mistero che la circonda.

Nave della Cina in avvicinamento all'isola

Soffermiamoci ora sul tragitto vero e proprio. Come detto, una volta sbarcati la prima tappa è nella sala dove viene proiettato il filmato e la guida introduce il tour; tornerete nello stesso luogo alla fine, per restituire la ricetrasmittente che vi viene fornita per ascoltare la guida lungo il tragitto, per acquistare ricordini e spedire cartoline. Da quest'area ci si inerpica dunque lungo una strada asfaltata su per una collina. Tutte le strade sono asfaltate o cementate, si cammina per l'intero percorso tranne che per il tratto della succitata Strada della Morte, dove sarete trasportati da un cart elettrico, tipo quelli di Gardaland. Il percorso di per sé non è difficoltoso, quelle che qui vengono chiamate montagne sono appena delle collinette. Però è tutto un saliscendi, alcuni tratti anche un po' ripidi. Niente di insormontabile per una persona normale, ma per anziani e persone sovrappeso, ciò potrebbe rappresentare un problema. Infatti anche col cielo coperto solitamente fa un gran caldo, e l'umidità è alle stelle. Si fa fatica a respirare sotto sforzo, se non siete abituati. Durante l'escursione ho visto individui prossimi alla liquefazione, signore affrontare le salite aggrappandosi al proprio ombrello, sperando di esserne sollevate come Mary Poppins, uomini raggiungere stadi di trascendentale beatitudine appena venivano toccati da una leggera brezza.

Strada della morte

A proposito, un breve cenno sull'abbigliamento. Prima di partire ci hanno avvisato di mettere pantaloni e maglie lunghe per via delle zanzare. A parte che potevano avvisarci prima, io di zanzare non ne ho vista nemmeno una (forse non era stagione). A meno che non siate dei patiti della sauna, optate per la maglietta a maniche corte, ma portatevi una giacca a vento od un maglioncino sia per affrontare la traversata che in caso di vento (meglio evitare di stare sotto la brezza quando si è tutti sudati). Per quanto riguarda il sottovita... alle signore sconsiglio le gonne lunghe e strette, perché ci sono anche delle scalinata da affrontare; ai signori posso dire che io sono andato con pantaloni lunghi leggeri, ma non avrei disdegnato quelli corti. Il problema coi pantaloni lunghi è che col sudore si appiccicano alla pelle, ma vale lo stesso discorso fatto per le magliette a maniche corte. Un cappello per proteggersi dal sole è fortemente consigliato, in alternativa un ombrello.


Strada della morte

Chiusa la parentesi sulla moda di Dàdān - 大膽, torniamo al tragitto. Lungo di esso verranno presentate le maggiori attrazioni, che più che altro rappresentano uno spaccato sulla vita che i soldati di stanza sull'isola conducevano, completamente isolati dal resto del mondo. Nessuno ci voleva andare, era considerato un inferno, soprattutto nei primi decenni dopo la sconfitta nella guerra civile. Persino le prostitute dei bordelli, ad uso esclusivo dei militari, detestavano quel posto: pensate che la vita sull'isola, come anche ad Èrdān - 二膽, era molto più dura rispetto alle due isole maggiori, dalle condizioni di vita alla disciplina, al pericolo di incursioni nemiche. Se ci vivevi in quegli anni era facile prima o poi perdere ogni parvenza di umanità e trasformarsi in qualcosa di più simile ad una bestia addestrata alla sofferenza ed al dolore, come un pitbull da incontri clandestini. Capite ora perché le prostitute avevano paura ad andarci? A Kinmen Maggiore e Minore vi erano comunque regole e sorveglianza, negli isolotti spesso si chiudeva un occhio. O tutti e due. Fra parentesi, se vi interessa saperne di più sula storia della prostituzione a Kinmen, leggetevi questo articolo: Military Brothel Exhibition Hall - 特約茶室展示館

Una volta conquistata e poi discesa la collina di Běishān - 北山, il cart ci trasporta lungo la Strada della Morte sino all'altro capo dell'isola; si prosegue sino alla collina di Nánshān - 南山 ed alla conquista della bandiera della rocca. Una sorta di Cima Coppi, per coloro i quali sono riusciti ad arrivare sino a qui. Vi posso assicurare che alcuni si sono arresi prima. Comunque a questo punto è ora del meritato rancio. Non rilassatevi troppo però, perché in ossequio alla vita militare (o alle normali abitudini di Taiwan), non vi verrà lasciato molto tempo per mangiare, e potreste finire come me, imbarcato a forza sul cart con gli spaghetti che mi uscivano dalla bocca, tipo mostro della palude. Lo so, una scena raccapricciante, ma pensate a quante volte i poveri soldati si ritrovarono nelle stesse condizioni durante quegli anni terribili. Nonostante ciò, se riuscite ad attraversare nuovamente la Strada della Morte senza perdere i vostri deliziosi spaghetti per strada, dovrete riaffrontare la scalata a Běishān - 北山. Un ultimo sforzo e ritornerete al molo. Una breve sosta per rifiatare, fare domande e comprare i ricordini, poi si torna a Jīnmén Minore - 小金門. Se volete farvi un'idea dei luoghi, vi consiglio le mappe di openstreetmap.org, il più dettagliato. Un'ultima annotazione riguardo alle fotografie. Essendo un'occasione più unica che rara, vorrete presumibilmente fotografare tutto il possibile. La guida darà il tempo necessario a (quasi) tutti; siccome inevitabilmente ci sarà qualcuno che impiegherà 20 minuti per trovare la posa giusta, vi consiglio di stare in coda, soprattutto se non volete estranei nelle vostre foto. Purtroppo al 90%, come in qualunque altro posto toccato dal turismo, anche qui troverete i consueti "burini" che si piazzeranno dinnanzi al vostro obiettivo incuranti del fatto che stavate per scattare, o che nonostante abbiano finito di fare fotografie decidano di campeggiare proprio dove vi siete appostati. Senza contare quelli che saltano la coda perché più furbi degli altri, uomini e donne. Ebbene, non lasciatevi intimorire, educatamente se riuscite fate notare ai simpatici omini che sono belli ma non trasparenti e che se si fermano troppo in un posto dovranno pagare la tassa di soggiorno. Se fanno i finti tonti, come nel mio caso, ripagateli pure con la stessa moneta, perché a tutto c'è un limite. Non lo fanno con cattiveria ovviamente, di solito comprendono l'antifona, ma talvolta è necessario ricorrere a misure estreme: confido nella vostra creatività. Buona escursione a tutti, Kinmen e Dadan vi aspettano numerosi!





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